Formazione strumentale Moderna

Per coloro che sono interessati ad un percorso nell’ambito del Rock, Blues, Pop, Funky, Jazz

DOCENTI

Mirna Brancotti

Canto & Performance

 

 

 

Roberto Buttignol

Batteria & Percussioni

 

 

 

Marco Buttignol

Batteria & Percussioni

 

 

 

Paolo CorsiniCorsini

Pianoforte moderno & Tastiere

 

 

 

Giovanni GorgoniGorgoni

Basso elettrico

 

 

 

Giampietro Turchet

Chitarra moderna

 

 

 

Alberto Milani

Chitarra moderna

 

 

 

  • CANTO MODERNO

La voce: mezzo quotidiano fondamentale del nostro comunicare, è strumento musicale primario. Fra tutti gli strumenti musicali sicuramente è il più usato ai livelli e nelle forme più diverse, ma anche il più sconosciuto e “bistrattato”.
Cantare è un’attività possibile per tutti, gratificante, salutare.
Educare la voce significa utilizzarla, in primo luogo, con naturalità e consapevolezza, accettandone e rispettandone le specificità personali, anzi valorizzandole, condividendo collettivamente il piacere di esprimersi cantando.
Struttura del corso:
– Tecniche di rilassamento
– Tecnica respiratoria diaframmatica
– Dizione: uso delle vocali e consonanti in relazione all’emissione del suono
– Tecnica vocale: intonazione e riconoscimento degli intervalli; emissione corretta del suono con l’ausilio del vocalizzo
– Igiene dell’organo vocale
– Cenni storici sulle varie tecniche di canto
– Elementi di ritmica: differenza tra la scansione ritmica nella musica moderna rispetto alla classica
– Ascolto musicale guidato
– Studio delle partiture
– Studio degli stili musicali moderni: Jazz; Blues; Rock; Pop; Funky; ecc.
– Interpretazione del repertorio prescelto
– Musica d’insieme

  • PIANOFORTE JAZZ

Il programma per l’apprendimento del Pianoforte Jazz, è suddivisione del corso in tre livelli con un tempo l’apprendimento minimo previsto dai tre ai sei anni.
Prima di iniziare i corsi verrà effettuata una verifica di capacità dello studente: intonazione, senso ritmico, livello tecnico pianistico.
Parallelamente all’attività didattica verrà fornito ad ogni alunno un elenco di dischi di riferimento per l’ascolto e per lo studio, questo è valido per tutti i livelli.
1° Livello
– Verifica dell’impostazione pianistica
– Rudimenti di base: impostazione delle mani sullo strumento, esercizi di articolazione elementare.
– Esecuzione di brani scritti a due voci (semplici da repertorio classico) per lo sviluppo dell’indipendenza e del senso del contrappunto.
– Rudimenti di armonia: introduzione al sistema tonale, individuazione dei gradi (suoni) e funzione di essi all’interno di un sistema tonale, analisi dei gradi all’interno di una scala Maggiore e Minore. Gli accordi (triadi) e i rivolti.
– Svolgimento di esercizi graduali dell’Hanon in tutte le tonalità e parallelamente, studio di scale e arpeggi.
– Dettato melodico-ritmico partendo da suoni concatenati.
– Studio di brani (standards) semplici, con l’obbiettivo di sviluppare, oltre all’assimilazione delle strutture elementari, prima l’esposizione melodica e del basso, di seguito l’esposizione con accompagnamento ad accordi semplici.
– Armonia: studio delle tetradi analisi degli accordi. Identificazione delle cadenze principali Costruzione dei primi voicing a tre note. Cadenza 2 – 5 – 1 in tutte le tonalità a tre note.
– Applicazione dello studio dei voicing nei brani Jazzistici.
– Studio di almeno uno o più brani di RagTime (Scott Joplin)
– Introduzione al Blues e primi approcci con l’improvvisazione.
2° Livello
– Approfondimento tecnico dell’indipendenza delle mani
– Approfondimento ritmico attraverso esercizi, l’importanza del “groove”.
– Armonia: il sistema modale, le scale modali, gli accordi modali
Costruzione dei voicing a quattro note 2 – 5 – 1 in tutte le tonalità.
– Studio approfondito del Blues, esecuzione di celebri temi Blues, pratica di improvvisazione sulle strutture Blues.
– Dettato armonico.
– Prime trascrizioni di brani e improvvisazioni semplici da dischi.
– Primo approccio di riconoscimento degli stili tramite l’ascolto. Dal Rag Time ad oggi.
– Armonia: Distinzione tra brano tonale e brano modale
– Studio di uno o più brani modali .
– Studio dell’accompagnamento nel jazz
– Esercizi di “interplay” finalizzati alla preparazione dei corsi di musica d’insieme.
– Studio di uno o più standard in tutte le tonalità. (Esposizione del tema)
– Esposizione e improvvisazione di uno o più Standards.
3° Livello
– Gli accordi ricavati dalla pentatonica e loro sviluppi
– Sostituzioni e Inversioni Armoniche
– Studio dei voicing a 5 e più note in tutte le tonalità
– Trascrizioni semplici e complesse dei pianisti più importanti del jazz.
– Approfondimento degli stili e dell’improvvisazione. Analisi degli stili classici e moderni come il Funky , O&B, ecc.. l’importanza della contaminazione.
– Esecuzione di uno o più standards in piano solo (se possibile anche tramite i corsi di musica d’insieme, in trio , quartetto ecc..)
– Composizione e arrangiamento di brani pianistici per trio quartetto ecc.

  • CHITARRA MODERNA

Il Corso si sviluppa in cinque livelli che possono essere così illustrati:
1° livello
– Impostazione della mano destra con l’uso del plettro e delle dita; tecniche di produzione del suono della mano sinistra; esercizi per il sincronismo.
– Il pentagramma, l’intavolatura, il sistema siglato e i diagrammi degli accordi.
– Lettura ed esecuzione di facili composizioni tratte da antologie e/o metodi di vari autori.
– La scrittura ritmica: lettura ed esecuzione di facili ritmi di stili diversi.
– Studio di accompagnamenti di brani di musica leggera, rock e metal.
– La tonalità di do maggiore: scale orizzontali, diteggiature dentro i quattro tasti.
2° livello
– Diteggiature estese della scala maggiore e costruzione e lettura di patterns su di esse.
– La formazione degli accordi:intervalli, triadi, tetradi ed accordi estesi, questi ultimi solo teoricamente.
– Le tonalità maggiori: illustrazione teorica e prove pratiche di trasporto delle diteggiature.
– La pentatonica, la scala blues, la tecnica del bending e la struttura blues in 12 misure.
– L’accompagnamento rock e metal: studio di brani e riff, i power chords e la chitarra distorta.
– L’accompagnamento acustico: studio di brani in fingerstyle e flatpiking.
– Il solo: lettura di facili soli e/o fraseggi tratti da riviste, spartiti e metodi di vari autori.
– L’accordatura dello strumento.
3° livello
– Approfondimento pratico sulla formazione degli accordi: tetradi, accordi estesi e rivolti.
– Tecnica: la plettrata alternata, lo sweep picking, il tapping e la tecnica mista.
– La tecnica degli arpeggi: armonizzazione in tonalità di do con accordi estesi solo fino alla settima.
– Improvvisazione su strutture e ritmi di vario genere, con l’obiettivo di utilizzare i concetti e le tecniche fin qui assimilate.
– La chitarra acustica: studio di brani in fingerstyle e flatpicking non diretti ad un accompagnamento.
– La chitarra elettrica: studio di brani strumentali e/o soli di media difficoltà.
4° livello
– La tecnica degli arpeggi in tutte le tonalità ed estensione dell’accordo oltre la settima.
– Scale minori armoniche e melodiche e relative armonizzazioni in diverse tonalità.
– La scala diminuita e quella esatonale.
– Il repertorio musicale acustico ed elettrico sarà simile a quello dell’anno precedente ma di superiore difficoltà.
5° livello
– Gli arpeggi della scala minore armonica e melodica.
– Esercizi su progressioni o brani tipo sui quali applicare le nozioni fin qui aquisite.
– Modulazioni e pratica improvvisativa su di esse.
– Trascrizioni di temi, assoli e altra musica in genere con conseguente analisi.

  • CHITARRA JAZZ

Il Corso si sviluppa su 5 livelli, i cui contenuti possono essere così schematicamente riassunti:
1° livello
Corretta postura e posizionamento dello strumento; caratteristiche costruttive della chitarra; concetti base di notazione musicale, intavolatura, diagrammi e simbologie varie; diteggiature-modello della scala maggiore su tutta la tastiera; ecc.
Esercitazioni: accompagnamento ritmico su progressioni-tipo e brani di musica leggera e rock.
2° livello
Diteggiature-modello della scala maggiore su tutta la tastiera, in ogni tonalità; esercizi sulle scale con variazioni ritmiche, salti, variazioni melodiche, creazioni di patterns e forme varie di “routine”; metodi di memorizzazione visiva della tastiera, di note ed intervalli; armonizzazione della scala maggiore: costruzione di triadi, tetradi e accordi estesi; ecc.
Esercitazioni: analisi armonica di standards e brani; improvvisazione con uso di scale modali e blues su standards e brani vari; studio di progressioni armoniche tipo e metodiche di accompagnamento flatpicking e fingerpicking.
3° livello
Principalmente destinato allo studio dell’armonia e delle tecniche di armonizzazione delle melodie.
Esercitazioni: analisi armonica di standards e armonizzazione dei temi principali; studio di tecniche per l’esecuzione di brani in forma di “chitarra-solo”.
4° livello
Principalmente orientato allo studio e alla pratica dell’improvvisazione melodica.
Esercitazioni: studi e tecniche per la corretta pronuncia “swing”; uso del metronomo; la cadenza II-V-I; studio di progressioni tipo, costruzione e studio di patterns melodici; analisi e trascrizioni melodiche di brani; composizioni di linee melodiche su progressioni armoniche date e trascrizione delle stesse; analisi ed improvvisazioni delle principali forme jazzistiche: Blues, “Rhythm changes”, Ballads, Songs a 32 misure e standards del repertorio jazzistico.
5° livello
Finalizzato al perfezionamento professionale dell’allievo, quasi esclusivamente orientato a esercitazioni pratiche. Verifica delle nozioni acquistite nei precedenti livelli e studio dei nuovi orientamenti in campo jazzistico.
Esercitazioni: analisi e trascrizioni melodiche di assolo; composizioni di temi su progressioni armoniche date; improvvisazioni su composizioni relative ai nuovi orientamenti jazzistici; musica d’insieme.
Gran parte del materiale didattico, concepito e redatto dall’insegnante unicamente e specificatamente per il proprio programma di corso, è fornito direttamente durante le lezioni. Ulteriori testi di consultazione, sono indicati durante il corso.
Gli allievi sono assegnati ai vari livelli in base a verifica iniziale dell’insegnante.
Equipaggiamento didattico personale dell’allievo: strumento personale, cavo-jack (in caso di chitarra elettrica), quaderno-raccoglitore (per raccolta progressiva degli appunti), accordatore elettronico (non è necessario averlo a lezione ma è importante arrivare con lo strumento già accordato).

  • BASSO ELETTRICO

Il corso si propone di far conoscere il basso elettrico attraverso le nozioni tecnico-musicali basilari e la sua evoluzione nella musica moderna dagli anni cinquanta ai giorni nostri con particolare riferimento ai bassisti elettrici più rappresentativi di ciascun periodo e genere musicale.
Durante le lezioni si cercherà di approfondire la conoscenza dello strumento attraverso una serie di esercizi ritmici e armonici preceduti dalle relative spiegazioni di carattere teorico, cercando sempre di contestualizzare tali esercizi nell’ottica di quella che poi sarà l’esecuzione vera e propria. Verranno spiegate le diverse tecniche utilizzate per suonare lo strumento (fingerstyle, slap e tapping) in funzione dei diversi contesti e generi musicali, l’importanza del basso elettrico come punto di incontro tra il ritmo e l’armonia e la fondamentale coesione che deve esserci tra basso e batteria nella sezione ritmica per dare solidità e supporto a tutti gli altri strumenti. Ci saranno momenti durante i quali verranno suonati alcuni esempi dall’insegnante e altri in cui ne saranno fatti ascoltare altri con l’utilizzo di materiale fonoriprodotto, esempi che saranno relativi ai diversi periodi storici propri dell’evoluzione dello strumento. Verrà spiegato l’approccio corretto alla trascrizione di linee di basso in tutti i generi, esercizio insostituibile per sviluppare correttamente l’orecchio, approfondire l’analisi musicale (rapporto ritmo-melodia armonia) e familiarizzare con il metodo di lettura e scrittura su pentagramma.

  • TROMBA MODERNA

Strumento musicale dalle origini molto antiche, già prima della nascita di Cristo era uitlizzata dagli egiziani per scopi celebrativi.
Nel 1600 fu introdotta nell’orchestra sinfonica da Claudio Monteverdi ed in seguito, fu sempre più utilizzata dai compositori assieme agli altri ottoni che sono diventati nel tardo romanticismo, pilastri importanti dell’orchestra.
Dalle bande di dilettanti e militari, con le prime espressioni del jazz, la tecnica della tromba, si é sempre più evoluta acquistando grande versatilità di utilizzo sopratutto nella musica jazz.
Per le esigenze sonore e timbriche delle Big-Band, sono state sviluppate le possibilità tecniche ed espressive dello strumento, estese ed utilizzate anche nella musica classica.
Lo studio della tromba richiede attualmente una solida impostazione di base, uguale per ogni genere musicale: alcuni grandi trombettisti sanno spaziare dalla musica classica al jazz. Da ciò, si può dedurre che questo strumento, può permettere a qualsiasi giovane musicista di realizzarsi in diversi ambiti musicali.

  • SAX

Il sassofono, uno strumento spontaneo e facile di emissione, appaga da subito l’allievo. Di solito si inizia con il contralto (adatto anche a un bambino perché non molto pesante) che è anche lo strumento previsto dai programmi ministeriali per i Conservatori italiani. Da pochi anni, quello di sassofono, è infatti diventato Corso di Diploma presso i Conservatori statali.
Il corso di sassofono si profila nelle due modalità: amatoriale e professionale.
Il Corso amatoriale è rivolto alle persone che vogliono avvicinarsi allo strumento, o a coloro che desiderano aumentare la conoscenza tecnica dello stesso per diletto, approfondendo tutti gli aspetti che riguardano una solida preparazione: scale, arpeggi, esercizi, studi e brani musicali, a seconda delle possibilità tecniche dell’allievo. Il corso amatoriale non prevede né scadenze di esami né la coincidenza della preparazione con il termine dell’anno scolastico, diluendo il programma di studio (concordato con l’insegnante) anche in più anni scolastici.
Il Corso professionale invece segue di pari passo il programma ministeriale dei Conservatori italiani. La durata del corso di studi è di 7 anni e prevede oltre al corso di clarinetto principale lo studio di altre materie complementari: Teoria e solfeggio, Armonia, Pianoforte e Storia della Musica, per le quali bisogna sostenere un esame. Il Corso di sassofono principale è diviso in due periodi di studio: cinque anni per il corso inferiore e due per il corso superiore, alla fine dei quali è previsto il superamento di un esame ministeriale, rispettivamente di Compimento inferiore e di Diploma.

  • BATTERIA

Partendo da una comprensione dell’evoluzione storica e della sua collocazione nei più svariati generi musicali (Classico, Jazz, Blues, Rock), il corso si propone di fornire le basi tecnico-pratiche di avvicinamento allo strumento, per giungere fino all’acquisizione degli elementi fondamentali per una preparazione di alto livello.
Il corso, aperto a tutti senza limite di età e di preparazione, terrà conto delle esigenze sia di chi si vuole avvicinare all’esperienza ritmica insita nello strumento, sia di chi intende iniziare, con lo stesso, un percorso di tipo “professionale”. Attraverso una personalizzazione dell’approccio ai vari stili musicali, in linea con i gusti e le caratteristiche dei singoli allievi, sarà offerta una preparazione specifica sia per “neofiti” che per “già esperti”.
I principali obiettivi che ci si prefigge, sono di sviluppare una buona conoscenza del solfeggio ritmico e del solfeggio sincopato applicato alla batteria e formare all’ascolto interpretativo, creando in tal modo i presupposti alla musica d’insieme. A tale scopo una particolare attenzione all’insegnamento dei principali ritmi e pattern ritmici, metterà gli allievi in condizione, in breve tempo, di poter utilizzare lo strumento in formazioni e gruppi musicali.
La visione della batteria come strumento melodico-armonico, attraverso lo studio e la comprensione de suoni, completeranno il percorso.
A tale scopo gli allievi potranno usufruire di un insegnamento individualizzato, oppure per gruppi di interesse e di età omogenei, al fine di meglio coordinare l’esperienza tecnica.